La nuova forcella di Canyon
Vista alla TRAKA la nuova forcella ammortizzata di Canyon: si apre una nuova era per il gravel racing?
Ne avevamo parlato abbondantemente il 14 marzo quando ancora era un prototipo, ora invece è realtà. Parliamo della Canyon Grail ammortizzata.
La Traka, la più grande gara gravel d’Europa, ha ancora una volta spinto i confini dell’endurance off-road, questa volta con la presentazione di una novità destinata a far discutere: la nuova forcella ammortizzata firmata Canyon. L’evento, spesso accostato per prestigio all’americana Unbound, offre distanze dai 100 km fino all’incredibile traguardo dei 560 km, con la prova regina sui 360 km — ben 40 km in più della celebre Unbound 200.
Quest’anno, in occasione della Traka, Canyon ha mostrato in anteprima alcune novità ancora top secret che verranno svelate nei prossimi mesi. Tra queste, l’unico dettaglio visibile a tutti è stato sufficiente ad attirare l’attenzione: una nuova forcella ammortizzata destinata al gravel racing.
La forcella, già intravista nei mesi scorsi su Instagram grazie al rider Freddy Ovett, atleta Canyon, si è mostrata per la prima volta da vicino e in azione. Ed è bastato uno sguardo alla bici dell’atleta del Rad Pack, Mate Nagy, al termine della Traka 200, per confermare che non si tratta di una semplice sperimentazione.
La sospensione arriva davvero nelle gare gravel?
È la domanda che molti si stanno ponendo. Marchi come Fox, RockShox e Cane Creek offrono già forcelle specifiche per il gravel, ma il mercato fatica ancora a decollare: le bici gravel con sospensioni restano rare, soprattutto nel mondo racing. Esperimenti come la Cannondale Topstone Lefty o la Canyon Grizl Trail non hanno mai davvero conquistato il cuore degli agonisti.
Con questa nuova forcella non ancora in commercio, montata sulla nuova Canyon Grail e utilizzata alla Traka, il messaggio sembra chiaro: Canyon e DT Swiss credono che la prossima evoluzione delle performance gravel passi proprio da qui.
Infatti, se pneumatici larghi e pressioni ridotte migliorano comfort e trazione, una sospensione attiva e controllata può offrire vantaggi significativi, soprattutto nei tratti tecnici e nelle gare di lunga durata, aiutando nella scelta della linea e riducendo la fatica accumulata.
Una forcella da 40 mm di escursione e blocco remoto
Tra i dettagli noti, la forcella presenta 40 mm di corsa e sistema di blocco remoto. Ma restano due le principali criticità storiche delle forcelle ammortizzate nel gravel: il peso e l’aerodinamica.
Una forcella ammortizzata, infatti, pesa sensibilmente di più rispetto a una in carbonio rigido. La RockShox Rudy Ultimate XPLR pesa circa 1.250 grammi, ovvero quasi un chilo in più rispetto a una forcella tradizionale. Anche se il peso della nuova forcella Canyon non è ancora stato dichiarato, è lecito pensare che sia in quella fascia.
Sul fronte aerodinamico, i tubi rotondi delle sospensioni sono meno performanti rispetto ai profili affusolati delle forcelle rigide. Ma Canyon sembra aver lavorato anche su questo aspetto: la parte inferiore della forcella si presenta più sottile e affusolata, con un profilo simile ma più allungato rispetto alla Rudy o alla Fox 32 Taper Cast, nel tentativo di ridurre il più possibile la resistenza all’aria.
Cosa sappiamo finora?
La forcella presenta una valvola di gonfiaggio nascosta sotto uno sportellino, sul lato destro della testa (vista dal punto di vista del ciclista). Ma è sul lato sinistro che si intravede qualcosa di ancora più interessante.
Quel che è certo è che, per la prima volta dopo anni di tentativi, la sospensione sembra voler entrare davvero nelle gare gravel di alto livello. Riusciranno Canyon e DT Swiss a convincere anche i più scettici? Lo scopriremo presto, sui terreni — e nei risultati — delle prossime gare gravel internazionali.
Articolo a cura della redazione di gravelnews.it
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Però di fatto così che senso avrebbe tutto ciò? se devo aggiungere sospensioni, prendo una MTB