La mattina del 20 settembre, a La Crescent, in Minnesota, è andata in scena una delle giornate più attese del calendario gravel statunitense.
Nella regione del “Driftless”, fatta di colline ripide, strade bianche, tratti tecnici e passaggi fangosi, i migliori specialisti americani si sono sfidati per i titoli nazionali élite.
La regina si chiama ancora Lauren Stephens
Ancora una volta, Lauren Stephens ha dimostrato di essere la donna da battere. L’atleta texana, portacolori della Aegis Cycling Foundation, ha conquistato il suo terzo titolo consecutivo con una prestazione di forza e intelligenza tattica.
Ha chiuso i 161 chilometri del percorso in 5 ore, 9 minuti e 51 secondi, precedendo di appena 24 secondi Sarah Lange, al termine di un duello appassionante.
Il gruppo femminile è rimasto compatto nella prima parte di gara, con tentativi di fuga subito neutralizzati. È stato un tratto fangoso, a metà percorso, a cambiare tutto: alcune atlete sono cadute, altre hanno perso contatto, e davanti si è formato un drappello selezionato. Da lì, Stephens e Lange hanno fatto la differenza, collaborando fino agli ultimi chilometri.
La campionessa ha raccontato così il momento decisivo:
«La gara è stata la più dura che abbiamo fatto finora, con sei-ottomila piedi di salita. Ogni volta che affrontavamo un’ascesa il gruppo si sfilacciava. Ma il tratto fangoso, poco dopo Hokah, è stato il punto che ha deciso tutto. Da lì Sarah e io siamo riuscite a staccarci e a lavorare insieme fino al finale.»
Sul podio con loro è salita Lauren De Crescenzo, terza classificata, mentre Emily Newsom e Melisa Rollins hanno completato la top 5.
Bradyn Lange, la sorpresa del giorno
Se la gara femminile ha confermato la regina del gravel, quella maschile ha incoronato un nuovo protagonista. Bradyn Lange, ventiseienne della Pinarello Orange Seal, ha centrato il suo primo titolo nazionale con una vittoria di carattere e coraggio.
La gara è partita subito veloce, con il gruppo maschile spinto a oltre 50 km/h nei tratti iniziali. Le prime salite hanno frantumato il gruppo, lasciando davanti una fuga numerosa che ha guadagnato oltre quattro minuti. Ma la corsa era tutt’altro che decisa.
Dopo quasi tre ore, Lange, insieme a Brennan Wertz e Daxton Mock, è riuscito a rientrare sui battistrada. Negli ultimi dieci chilometri, quando la stanchezza era ormai al limite, è arrivato il colpo decisivo: un attacco secco sul primo strappo tecnico del finale, che ha sorpreso gli avversari e lo ha lanciato verso il traguardo in solitaria.
«È diventata una questione di sopravvivenza sugli ultimi muri» ha raccontato Lange dopo il trionfo. «Sono riuscito a rientrare sul gruppo di testa a 10 miglia dall’arrivo, e poi quel tratto tecnico finale mi ha favorito grazie alla mia esperienza da mountain biker. Ho attaccato e non mi hanno più ripreso. Sono davvero entusiasta.»
Alle sue spalle, Michael Garrison ha regolato in volata gli inseguitori, conquistando l’argento davanti a Cole Davis. Quarto posto per Alexey Vermeulen, già due volte campione nazionale, e quinto per Chase Wark.
Un percorso che ha messo tutti alla prova
Il tracciato di La Crescent, con i suoi oltre 2.800 metri di dislivello, si è rivelato selettivo e completo: lunghe salite, discese tecniche, tratti di ghiaia compatta alternati a sezioni fangose e persino un “kicker” finale in stile ciclocross che ha reso l’arrivo ancora più spettacolare.
Non sorprende che molti corridori abbiano descritto la giornata come una delle più dure della stagione.
Il bilancio
Il verdetto dei campionati è chiaro: Lauren Stephens rimane la dominatrice del gravel femminile americano, con una continuità che la rende un punto di riferimento per l’intero movimento. Bradyn Lange, invece, ha dimostrato che le nuove generazioni possono imporsi e cambiare le gerarchie, portando freschezza e ambizione a un panorama in continua evoluzione.
La stagione gravel negli Stati Uniti ha trovato due volti perfetti per raccontare presente e futuro: l’esperienza di una campionessa affermata e l’ascesa di un talento in cerca di consacrazione.