Un tassa che pagheremo volentieri
Nasce il tesserino del biker per "girare" sui sentieri della Liguria
[Comunicato stampa] La Liguria ridisegna il futuro della mountain bike con una legge regionale che cambia le regole della gestione dei percorsi. Comuni e associazioni sportive potranno ora costituire consorzi dedicati all’organizzazione, alla manutenzione e alla promozione dei tracciati, in un’ottica di collaborazione tra enti pubblici e realtà locali.
La vera novità è l’introduzione del tesserino obbligatorio per l’accesso ai sentieri: il cinquanta per cento dei proventi sarà destinato alla manutenzione diretta delle trail, mentre l’altra metà finanzierà campagne di promozione, eventi e strumenti digitali per una fruizione più sicura. Una misura pensata per bilanciare sport, sostenibilità e tutela ambientale.
I consorzi, composti da enti e associazioni, potranno mappare, sistemare e vigilare sui percorsi, spesso situati in aree sensibili come l’entroterra savonese, migliorando sicurezza, segnaletica e gestione coordinata. Il modello si ispira a esperienze consolidate in altre regioni alpine, adattate però al contesto ligure, caratterizzato da una rete naturale di singletrack di grande valore paesaggistico.
Il tesserino, analogo a quello dei cercatori di funghi, sarà acquistabile online o presso i consorzi e consentirà la tracciabilità e una gestione più efficiente degli accessi. I fondi raccolti saranno utilizzati per interventi pratici come il taglio della vegetazione, il consolidamento del fondo e la posa di barriere anti-erosione, oltre a progetti di valorizzazione turistica e digitale.
Per i biker liguri, appassionati di enduro e cross country, la legge significa sentieri più curati, percorsi più accessibili e comunità più organizzate. I Comuni potranno contare su nuove risorse per sviluppare un turismo sostenibile, rafforzando la presenza sul territorio e generando un circolo virtuoso tra sport, economia e ambiente.
Nei prossimi mesi, le prime sperimentazioni partiranno dalle province di Savona e Imperia, con particolare attenzione agli itinerari simbolo dell’entroterra. Intanto, i forum e i social dei biker si animano di entusiasmo e di confronto, tra curiosità sul funzionamento e idee di collaborazione volontaria. La Regione valuterà i risultati per estendere il modello a tutta la Liguria, con l’obiettivo di promuovere una mountain bike responsabile e inclusiva.
La norma, però, non riguarderà i residenti e non coinvolgerà i sentieri dedicati al trekking e alle passeggiate. I proventi derivati dal rilascio dei tesserini saranno impiegati per il 50% per interventi di manutenzione e promozione dei sentieri, mentre la parte restante andrà a coprire non solo i costi dei consorzi, ma anche il miglioramento e la salvaguardia boschiva e la manutenzione della viabilità funzionale al servizio di risalita.
Il provvedimento è stato sostenuto anche dalla minoranza regionale. “Una legge storica, ha detto Roberto Arboscello, consigliere regionale del Partito Democratico, Il tema dell’outdoor legato al turismo delle mountain bike, in provincia di Savona oltre a portare vantaggi in termini turistici, ha rischiato di diventare un boomerang per il fatto che ai Comuni mancavano le risorse da destinare alla manutenzione e alla tutela ambientale. Con questo provvedimento i proventi dei tesserini dei sentieri potrebbero andare a coprire la maggior parte dei costi ed essere investiti per il mantenimento e lo sviluppo del territorio.”



