Transcontinental Race 2026
Il nuovo percorso da Trondheim a Kalamata è un viaggio attraverso l’epicità del continente
La Transcontinental Race non è una semplice competizione ciclistica: è uno dei pochissimi eventi capaci di trasformare una pedalata in un’epopea. Da oltre dieci anni, questa prova estrema attraversa l’Europa senza filtri, lasciando che siano le montagne, il meteo, la notte e la volontà dei partecipanti a decidere chi arriva al traguardo. Nessun aiuto esterno, nessuna squadra di supporto, solo la propria determinazione e una linea che taglia il continente. Per migliaia di appassionati la TCR rappresenta il punto più alto dell’avventura su due ruote, un rito di passaggio tanto duro quanto affascinante.
Lost Dot, l’organizzazione che custodisce lo spirito della corsa fondata da Mike Hall, ha ufficialmente presentato la rotta di TCRNo12, e mai come quest’anno il percorso sembra disegnato per esaltare la natura più autentica del bikepacking estremo. Circa 5.000 km e sessantaquattromila metri di dislivello separeranno la partenza dal traguardo, un viaggio che partirà nel profondo Nord e terminerà sulle spiagge del Peloponneso.
Il via è fissato per il 19 luglio 2026, da Trondheim, in Norvegia, il punto più settentrionale mai utilizzato nella storia della gara. Da qui i partecipanti punteranno verso sud, dalle luci del Circolo Polare alle ombre antiche del Mediterraneo, con arrivo a Kalamata, in Grecia. L’edizione porta con sé un chiaro riferimento olimpico, un filo ideale che unisce una terra simbolo dei Giochi invernali a quella che ha visto nascere i Giochi antichi.
I quattro Control Point attraversano alcuni dei luoghi più severi e suggestivi del continente. Il primo è a Flåm, in Norvegia, dove i rider dovranno affrontare la mitica Rallarvegen, arrampicandosi fuori dal fiordo lungo una delle salite più iconiche del Nord. Il secondo è tra le montagne dei Tatra, in Slovacchia, con un doppio percorso che tocca il gigante ceco Praded e conduce ai piedi del Chopok. Il terzo è Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina, dove la traccia obbligatoria riporta i partecipanti sulle curve inclinate e ricoperte di graffiti del vecchio tracciato di bob delle Olimpiadi invernali del 1984, un luogo simbolo del tempo e della memoria. Il quarto è a Leskovik, in Albania, un angolo remoto dove la strada si perde tra montagne brulle e paesaggi che non concedono scorciatoie.
Anche l’edizione 2026 prevede un’importante tratta in traghetto nelle prime fasi di gara, un fattore che negli ultimi anni ha contribuito a modellare le strategie dei partecipanti. Nel 2025 fu un passaggio sul Mediterraneo a ridefinire gli equilibri della corsa nelle battute finali, e molti osservatori si aspettano nuove sorprese anche con la traversata scandinava verso l’Europa continentale.
Lost Dot ha confermato la prosecuzione del progetto #100TCRWomen, una campagna pensata per aumentare la presenza di donne e persone non binarie. Dopo il balzo registrato nel 2025, con settantanove iscritte e un numero raddoppiato rispetto all’anno precedente, l’obiettivo resta quello di raggiungere quota cento. L’organizzazione ribadisce inoltre il proprio impegno nel sostenere l’accesso equo alla corsa attraverso il Mike Hall Bursary, un programma che per il quinto anno consecutivo offrirà a ciclisti provenienti da contesti a basso reddito un posto gratuito, una borsa economica e supporto nella preparazione.
Il motto resta lo stesso: il vero discrimine nell’avventura non deve essere il budget, ma l’attitudine, la capacità e il coraggio.
Sul fronte sostenibilità, Lost Dot continua a puntare sulla riduzione dell’impatto ambientale degli spostamenti, incentivando il viaggio via terra con il Low Carbon Travel Fund e premiando i partecipanti che scelgono soluzioni più ecologiche attraverso una speciale Green Leaderboard.
Le iscrizioni alla gara e al Mike Hall Bursary sono ufficialmente aperte. Per chi sogna di attraversare l’Europa affidandosi solo alle proprie gambe, alla propria strategia e alla propria resistenza mentale, questa potrebbe essere l’occasione per vivere l’avventura definitiva.




