The Rift Gravel Race
La gara islandese è ancora più bella...
L’Islanda torna a chiamare gli spiriti del gravel con una novità che farà gola agli avventurieri veri: The Rift Gravel Race amplia l’offerta e introduce due nuove distanze per il 2026, compresa una titanica prova da 330 chilometri, semi-autonoma e con partenza a mezzanotte.
Un dettaglio che, a queste latitudini, suona quasi romantico: a luglio il sole sfiora appena l’orizzonte, regalando luce eterna ai bikepacker che sfidano i deserti neri delle lave dell’isola.
Nata nel cuore dei paesaggi lunari islandesi, The Rift affonda le sue radici nella storia geologica più viva del pianeta. Corre lungo il confine tra la placca nordamericana e quella euroasiatica, un taglio della crosta terrestre che emerge in piena vista e che diventa teatro di una delle gare gravel più iconiche e selvagge in assoluto. Dalle prime edizioni, lanciate da Lauf nelle sterminate distese vulcaniche del sud dell’isola, il fascino della competizione è cresciuto fino a trasformarsi in un vero rito di passaggio per chi sogna il gravel d’avventura nella sua forma più pura.
Per l’estate 2026, la gara offrirà quattro percorsi: il nuovo Crack da 60 chilometri, pensato per chi vuole assaggiare il mito senza affrontare una giornata intera sui pedali; il Crevasse da 140 chilometri, perfetto per chi cerca un mix di ritmo e selvatichezza; il classico Rift da 200 chilometri; e infine l’Abyss, la nuova frontiera da 330 chilometri che scava dentro la geografia dell’isola e nella testa dei partecipanti.
L’Abyss promette di essere una prova iniziatica. Un viaggio attraverso altopiani remoti, deserti di cenere, guadi senza fine e sorgenti naturali che sgorgano limpide dal terreno vulcanico. Qui l’acqua non è solo una risorsa: è un compagno di viaggio. Sarà preziosa, perché la prima drop bag arriva solo al chilometro 140 e il primo vero ristoro al 230, quando il percorso incrocia quello del 200 chilometri e, forse, si potrà agganciare una ruota buona per qualche chilometro di conforto.
La quota di iscrizione dell’Abyss sarà la stessa del classico 200 chilometri, ma non si entra automaticamente: sarà necessario dimostrare di avere esperienza e capacità sufficienti, perché la selezione è reale. La partecipazione è limitata a soli 30 atleti, e il premio è senza compromessi: vince uno per categoria e basta. Nessun podio allargato, nessun secondo posto a mitigare la fatica.
Intanto, per chi vuole vivere l’evento senza estremi, il Crack da 60 chilometri diventa la chiave d’accesso al mondo Rift. Un percorso breve ma spettacolare, che promette scenari epici e birre al traguardo con largo anticipo rispetto agli amici più temerari.
Le iscrizioni per tutte le distanze sono già aperte e il sold out è più una certezza che una possibilità. Chi c’è stato lo sa: The Rift non è solo una gara, è un’esperienza che resta addosso. E il team di Lauf ha ormai costruito attorno a questo appuntamento un mix perfetto di festa, comunità e avventura che difficilmente trova eguali nel panorama europeo e mondiale del gravel.




