Gravel è sinonimo di grinta, di varietà, di quella sfida continua tra corpo, mente e terreno. Nessuna disciplina incarna meglio l’imprevedibilità del ciclismo moderno: ogni curva può nascondere una sorpresa, ogni tratto di sterrato può trasformarsi in un banco di prova per i più forti.
Questo weekend, il quarto UCI Gravel World Championships approda in Zuid-Limburg, nel cuore dei Paesi Bassi, promettendo due giornate di puro spettacolo tra velocità, tattica e resistenza. I percorsi, tracciati sulle stesse strade che hanno reso celebre l’Amstel Gold Race, saranno il teatro perfetto per una sfida in stile “Classics”, dove il ritmo sarà feroce fin dai primi chilometri.
Tra i protagonisti, il meglio del ciclismo mondiale: Lorena Wiebes, Marianne Vos e Tim Merlier difenderanno i colori olandesi, mentre Tim Wellens (Belgio) e Romain Bardet (Francia) porteranno la loro esperienza dalle strade del WorldTour alla polvere del gravel.
Ma attenzione, perché i “veterani della ghiaia” non staranno a guardare. Gianni Vermeersch e Greg Van Avermaet (Belgio), Tiffany Cromwell (Australia), Geerike Schreurs (Paesi Bassi) e Rosa Klöser (Germania) sono pronti a dare battaglia per conquistare le ambitissime strisce arcobaleno.
Assenti di lusso? Ce ne sono, eccome. Non ci sarà la campionessa in carica Kasia Niewiadoma-Phinney, così come Puck Pieterse e la statunitense Lauren Stephens. Tra gli uomini, mancherà Mathieu van der Poel, campione del 2023, alle prese con il recupero dopo una stagione intensa su strada e MTB. Anche Matej Mohorič, vincitore nel 2023, resta in dubbio dopo un finale di stagione complicato.
E non mancheranno le defezioni dal circuito americano: molti big del Life Time Grand Prix — tra cui Keegan Swenson, Alexey Vermeulen, Cole Paton, Haley Smith e Matthew Beers — hanno scelto di restare negli Stati Uniti per chiudere il proprio calendario nel ricco circuito gravel d’oltreoceano.
Sabato sarà il turno delle donne élite, con 131 km e 1.190 metri di dislivello da Beek a Maastricht.
Domenica toccherà agli uomini élite, chiamati ad affrontare 181 km e 1.650 metri di dislivello lungo un tracciato che mescola velocità e durezza. Il circuito locale di 50 km, ripetuto più volte, farà selezione fin dalle prime tornate, mentre la salita del Bronsdalweg (1 km al 7,2%) promette scintille negli ultimi chilometri. L’arrivo, su un tratto di ghiaia nel cuore di Maastricht, sarà la cornice perfetta per incoronare i nuovi campioni del mondo.
In Olanda è tutto pronto: la polvere si alzerà, le ruote graffieranno i sentieri e solo chi saprà unire potenza e istinto scriverà il proprio nome nella storia del gravel.