Nel gravel, ogni scelta è un compromesso. Tutti sogniamo una gomma che scorra veloce sull’asfalto, garantisca grip e controllo sullo sterrato, offra comfort e resistenza alle forature, e magari non costi troppo. Ma la realtà è diversa: ogni copertura è una somma di priorità, e ottenerle tutte insieme è impossibile.
Per questo motivo sempre più gravel rider scelgono di montare due gomme diverse tra anteriore e posteriore. È una soluzione tanto semplice quanto efficace: l’anteriore si occupa della direzione, della stabilità e della sicurezza in curva, mentre il posteriore gestisce la trazione e la trasmissione di potenza. Due ruoli diversi che meritano due copertoni ottimizzati in modo distinto.
L’anteriore, infatti, beneficia di un disegno più aperto e aggressivo, capace di mordere meglio il terreno e garantire sicurezza quando si piega o si frena forte. Il posteriore, invece, lavora meglio con un battistrada più compatto e scorrevole, per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare l’efficienza della pedalata.
Negli ultimi anni, diversi produttori hanno iniziato a progettare le proprie gamme tenendo conto di questa filosofia “asimmetrica”. È il caso, ad esempio, di WTB, Vittoria e Pirelli.
Per WTB una combinazione efficiente potrebbe avere Raddler davanti e Riddler dietro, un classico per chi pedala su terreni asciutti e compatti.
Il Raddler offre tasselli più pronunciati e spaziati che garantiscono un controllo sicuro in curva, mentre il Riddler, con la sua linea centrale più liscia, riduce al minimo l’attrito sull’asfalto e sui tratti veloci. Il risultato è un set equilibrato, rapido sui tratti duri e prevedibile nei passaggi tecnici.
Anche Vittoria, con la nuova gamma Terreno, potrebbe seguire questa logica di complementarità. Il Terreno T30 è pensato per terreni compatti e veloci, con un battistrada basso e continuo che privilegia la scorrevolezza, perfetto quindi per il posteriore.
Davanti, il Terreno T50 rappresenta l’evoluzione più versatile della famiglia: tasselli più pronunciati, maggiore volume e un disegno che garantisce trazione e controllo anche su fondi più sconnessi. Per chi affronta percorsi misti o lunghi viaggi, questa combinazione permette di avere una bici pronta a tutto, con l’anteriore che offre sicurezza e il posteriore che spinge senza disperdere energia.
Pirelli interpreta la stessa idea con i suoi Cinturato Gravel. Il Gravel M all’anteriore offre tasselli medi e ben distanziati, capaci di mordere terreni variabili e drenare bene anche in presenza di umidità, mentre il Gravel H al posteriore privilegia la velocità grazie a una sezione centrale compatta che riduce l’attrito e mantiene un comportamento prevedibile su sterrato duro e asfalto. È un’accoppiata ideale per chi cerca efficienza in gara o su percorsi rapidi, ma non vuole rinunciare alla sicurezza nelle curve.
Il vantaggio di una combinazione mista non si limita al feeling di guida. Avere una gomma più aggressiva davanti e una più scorrevole dietro permette di migliorare il comfort, distribuendo meglio le vibrazioni e mantenendo la bici più composta. Inoltre, il posteriore tende naturalmente a consumarsi prima: utilizzare un modello più resistente e compatto dietro prolunga la durata complessiva del set, garantendo più chilometri e un rendimento più costante nel tempo.
Montare due gomme diverse non è un vezzo da appassionati, ma una scelta razionale che tiene conto della fisica e della dinamica della bici. Significa sfruttare al meglio ogni componente per ciò che deve fare: grip e controllo davanti, scorrevolezza e trazione dietro.
Nel gravel, dove ogni terreno è un piccolo mondo a sé, questa soluzione è spesso il modo più semplice per ottenere il massimo da entrambi. Una bici più veloce, più stabile e più divertente, senza sacrificare nulla di ciò che conta davvero.





