Le bici e le stranezze dei Campioni
Dettagli e curiosità tecniche viste all'ultimo Campionato del Mondo UCI gravel
Florian Vermeersch ha finalmente conquistato la maglia iridata al termine di una dura giornata di breakaway ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, dopo due edizioni chiuse al secondo posto. Il belga della UAE Team Emirates-XRG ha pedalato su una Colnago G4-X in una splendida livrea metallica verde “PIGR”, abbinata a componenti di squadra non reperibili sul sito ufficiale. La trasmissione era affidata a un Shimano Dura-Ace Di2 54/40T con cassetta 11-34T e pedivelle da 170 mm, perfetta per affrontare le salite più impegnative con i suoi 81 kg di peso. Manubrio e ruote erano firmati Enve, con cerchi 4.5 SES e pneumatici Continental Terra Speed TR 40 mm. La seduta era garantita dal Fizik Argo Adaptive R1.
Se Vermeersch ha conquistato il titolo, è stato il Pinarello Dogma F GR di Tom Pidcock a catturare gli sguardi degli appassionati. Nonostante la maggior parte dei lettori si chieda perché Pidcock non abbia utilizzato la team bike Scott Addict, la scelta è legata a un accordo triennale con Pinarello. La bici si distingue per la livrea rossa e oro e i pneumatici Vittoria Terreno T30 35 mm, realizzati al 92% con materiali riciclati. La trasmissione era uno SRAM Red XPLR AXS 1x, con pignone 10-46T e corona singola da 50T, completa di Wolf Tooth chain guide, mentre i pedali erano Shimano Dura-Ace road.
Marianne Vos ha mostrato come la sperimentazione sia ancora al centro del gravel racing con la sua Cervelo Aspero-5, caratterizzata da un setup mullet: 45 mm Vittoria Terreno T70 all’anteriore e 40 mm Corsa Pro Control al posteriore. La novità più interessante era rappresentata dai mozzi Gravaa Kaps abbinati a ruote Reserve, capaci di modulare la pressione al volo e ridurre il rischio di forature. Anche Vos ha optato per il gruppo SRAM Red XPLR AXS 1x con corona 48T.
Tra le donne, Lorena Wiebes ha preceduto Vos grazie a una Specialized S-Works Crux dal look personalizzato, con livrea silver-camo e pneumatici Specialized Pathfinder Pro 2Bliss Ready 40 mm. La bici, pur semplice rispetto alle altre del lotto, era ottimizzata per la velocità, con gruppo SRAM Red XPLR AXS, selle S-Works Power e nuove componenti Roval Alpinist Cockpit II.
Infine, Matej Mohorič ha gareggiato su un prototipo Merida Silex, in attesa di ripetere i successi del 2023. Il nuovo Silex presenta un telaio più robusto con geometria aggiornata, gruppo Shimano Dura-Ace Di2 2x 54/40T, cockpit integrato Vision e ruote gravel prototipo non marcate. Anche in questo caso, l’attenzione ai dettagli fa la differenza per affrontare percorsi impegnativi e vari.
Le bici dei protagonisti mostrano come il gravel moderno sia un equilibrio tra innovazione tecnica, ottimizzazione dei materiali e personalizzazione estetica, con scelte di gomme e trasmissioni che riflettono caratteristiche del percorso e stile di guida individuale.
Oltre ai setup dei vincitori, il Gravel Worlds 2026 ha offerto numerose sorprese per gli appassionati di tecnologia e bike geek. Tra le novità più interessanti, Continental ha esposto nuovi pneumatici da gravel, mentre alcuni meccanici, come quelli del team Canyon SRAM, hanno subito preso in mano un pennarello per personalizzare o coprire dettagli sui cerchi o gomme.
In maniera simile, diversi atleti Pirelli hanno visto i loghi sui loro Cinturato Gravel cancellati: si tratta di un nuovo pneumatico da gara con spalla scolpita come il Cinturato RC, ma con battistrada centrale completamente slick.
Altra tendenza: le squadre belghe Alpecin-Deceuninck hanno utilizzato cerchi non marchiati montati su mozzi Shimano Dura-Ace, una scelta già osservata in passato da Van der Poel, segno che nuove ruote da performance gravel potrebbero essere in arrivo. Tom Pidcock, ad esempio, ha adottato pneumatici Vittoria Terreno Pro T30 non ancora disponibili sul mercato, suscitando pareri contrastanti sulla colorazione del battistrada.
Nastro isolante e soluzioni fai-da-te: anche nel gravel moderno, il vecchio trucco del nastro elettrico rimane un alleato. Matt Holmes ha avvolto le sue borracce per non perderle sui tratti sconnessi, mentre Shirin Van Anrooij ha dovuto affrontare il “mummificamento” dei suoi CO2 kit tra nastro e nastri adesivi.
Alcune squadre, come quella italiana, preferiscono scotch da carrozziere per una rimozione rapida in gara.
Componenti da strada ovunque: Shimano Dura-Ace e altre trasmissioni da strada erano molto diffuse. La maggior parte dei corridori ha optato per setup 2x con catene 52x36T, mentre altri, come Tom Pidcock, hanno scelto il 1x per un percorso poco tecnico.
Alcuni atleti hanno combinato gruppi diversi a seconda della disponibilità o delle preferenze personali, anche all’interno dello stesso team nazionale.
Pneumatici stretti e semi-slick: la superficie fine del percorso ha favorito gomme più sottili. Pidcock ha usato 35 mm, Mohorič leggermente più larghe, e Vos ha optato per le sue Vittoria Corsa Pro Control da 42 mm, perfette per il suo telaio Cervelo Aspero-5.
Alcuni rider, come Daan Soete, hanno perfino nascosto tappi tubeless nel movimento centrale, un piccolo trucco replicabile dai possessori di GRX o altri cranks compatibili.
Queste scelte e soluzioni dimostrano come il Gravel Worlds non sia solo una gara di resistenza, ma anche un laboratorio continuo di innovazione, strategia e sperimentazione tecnica.