Di fronte all’orizzonte infinito delle Flint Hills, l’Unbound Gravel torna a scrivere pagine di leggenda. Oltre 5.000 ciclisti, professionisti e amatori, si sfidano sul terreno più duro del ciclismo moderno.
Dal fango alla mitologia: la nascita di Unbound
Quando nel 2006, 34 pionieri si presentarono sulla linea di partenza del primo Dirty Kanza (l’antico nome di Unbound), nessuno poteva immaginare cosa sarebbe diventato quell’esperimento.
Oggi, a diciannove anni di distanza, Unbound Gravel è la gara regina del gravel mondiale, il riferimento assoluto per chi cerca sfida, avventura e immortalità su due ruote.
Cinque le distanze proposte: dalla 25 miglia per i neofiti, fino alla devastante 350 miglia della Unbound XL, che rappresenta una delle prove più estreme del panorama endurance mondiale.
Ma è la 200 miglia a detenere il cuore pulsante della competizione: qui si fanno e si disfano le carriere. Qui si entra nella leggenda.
Il mito delle Flint Hills
Correre a Unbound significa entrare in simbiosi con un territorio selvaggio, crudele, ma incredibilmente affascinante. Le strade sterrate delle Flint Hills, tagliate da pietre taglienti come rasoi, hanno il potere di trasformare in sabbia le ambizioni dei più forti.
Non a caso, si dice che Unbound non la vinci: al massimo, lei ti lascia arrivare.
Il meteo fa il resto. Le tempeste del Midwest, le raffiche di vento che spazzano l’altopiano e gli sbalzi termici repentini sono i giudici supremi di una gara che non concede appello.
La preparazione mentale e tecnica vale tanto quanto le gambe.
Unbound XL: oltre i limiti umani
Per chi non si accontenta, esiste la Unbound XL: 350 miglia in autosufficienza, oltre 20 ore in sella, spesso senza luce, senza scia, senza tregua.
Nel 2025, occhi puntati su Laurens ten Dam e Lachlan Morton, due ex professionisti che hanno trovato nel gravel una seconda vita. Morton, reduce dalla sfortuna alla Traka, è pronto a trasformare la delusione in carburante.
Ten Dam, invece, ha preparato questa gara come un monaco guerriero.
Grandi nomi, sogni ancora più grandi
Il fascino di Unbound non lascia indifferenti nemmeno i campioni del ciclismo su strada. Quest’anno, tra i partenti della 200 miglia troviamo:
Greg Van Avermaet (campione olimpico e vincitore della Roubaix)
Niki Terpstra (Roubaix e Fiandre)
Thomas De Gendt (vincitore di tappe al Tour, Giro e Vuelta)
Ivar Slik (vincitore Unbound 2022)
Keegan Swenson, Pete Stetina, Ian Boswell, Alexey Vermeulen – i dominatori del gravel USA
Tra le donne, sarà sfida serrata tra:
Sofia Gomez Villafañe, già vincitrice nel 2022
Carolin Schiff, regina 2023
Lauren De Crescenzo, ex pro stradista e ora icona gravel
Karolina Migoń, vincitrice della Traka 360
Paige Onweller, Sarah Sturm, e molte altre
Nuove regole, nuova era
Per rispondere alle critiche degli ultimi anni, Unbound ha introdotto modifiche chiave: partenze separate per élite uomini e donne, scie proibite tra categorie differenti e una zona d’arrivo dedicata.
Decisioni che segnano un cambio di rotta verso una maggiore equità sportiva e trasparenza.
Ma la vera rivoluzione è un’altra: per la prima volta Unbound Gravel avrà un montepremi di $30.000, suddiviso tra i primi cinque uomini e donne élite.
Non solo gloria, ora anche denaro.
Uno show globale, per la prima volta in diretta
Il 2025 segna anche il debutto del live streaming integrale: 7 ore di trasmissione gratuita sul canale YouTube del Life Time Grand Prix, commentate da leggende come Meredith Miller e Payson McElveen. Non ci saranno paywall, né restrizioni geografiche: Unbound sarà per tutti.
Unbound è il secondo atto del Life Time Grand Prix
Unbound è anche la seconda tappa del Life Time Grand Prix, un circuito di sei gare off-road che mette in palio un montepremi totale di 250.000 dollari. Qui si sfidano 60 atleti selezionati tra pro del WorldTour, olimpionici di MTB, specialisti di ciclocross e icone gravel.
Unbound è molto più di una gara
Unbound Gravel non è solo una corsa. È un pellegrinaggio moderno nel cuore polveroso dell’America. È il punto d’incontro tra il ciclismo romantico e l’estremo contemporaneo. È un racconto epico fatto di uomini e donne che inseguono il limite, e spesso lo superano. Il 31 maggio, gli occhi del mondo saranno su Emporia. E ogni sterrato racconterà una storia.