Il lupo travestito da pecora...
Nuova Focus Atlas
Avventura o competizione? È il dubbio che accompagna chiunque cerchi una gravel capace di fare tutto. Focus, con la nuova Atlas di seconda generazione, ha scelto una strada diversa: non prendere posizione. Il risultato è una bici che non si limita a stare nel mezzo, ma fonde i punti di forza dei due universi gravel. Una piattaforma unica, disponibile in carbonio (Atlas 8) e alluminio (Atlas 6), capace di trasformarsi da compagna di viaggio a macchina da gara semplicemente cambiando equipaggiamento.
La gamma si divide in due famiglie: Atlas 8 in carbonio e Atlas 6 in alluminio. Condividono forcella in carbonio, passaggio cavi interno, ampia dotazione di punti di montaggio e una linea pulita che nasconde ciò che serve davvero per il bikepacking.
Il telaio in carbonio (1.050 g in taglia M) integra un ampio vano portaoggetti nel tubo obliquo, soluzione raffinata che offre spazio reale a utensili, CO₂ e persino una seconda borsa opzionale.
L’allestimento del coperchio, rigido e ben sigillato, è uno degli elementi estetici più caratteristici dell’Atlas.
La grande svolta tecnica è l’adozione di standard strada: niente più Boost, ora è compatibile con qualunque ruota gravel moderna. I punti di montaggio sono integrati in modo impeccabile su forcella, foderi e forcellini: quasi invisibili, senza rovinare il look muscolare, specie nella spettacolare colorazione Spaceclouds del modello top di gamma.



Il piantone adotta un reggisella tondo da 27,2 mm con morsetto integrato, mentre il movimento centrale rimane filettato da 68 mm, scelta affidabile e pratica.
In termini di clearance, la forcella accetta gomme fino a 53 mm, mentre il posteriore varia: 45 mm per l’Atlas 8, 48 mm per l’Atlas 6. Naturalmente presente il forcellino UDH.
L’Atlas 6 introduce il concetto di Green Alloy, un alluminio prodotto con energia rinnovabile e finiture lucidate a mano per eliminare le saldature visibili. È più pesante della sorella in carbonio, ma mantiene una capacità di carico di 135 kg complessivi, come tutta la gamma.
La geometria dell’Atlas 8 è sorprendentemente racing: reach contenuto, sterzo reattivo grazie al maggior offset forcella, rigidità elevata su movimento centrale e testa. Una bici più aggressiva di quanto le sue foto “avventurose” lascino immaginare. L’Atlas 6, invece, propone misure più rilassate, ideali per un gravel turistico e meno agonistico.
Su strada e sterrato, la Atlas 8.9 mostra subito il suo lato più feroce: scattante, rigida, precisa. È una bici che ama accelerare e che mantiene velocità come poche gravel. Non è la più comoda del segmento, ma la forcella permissiva e la possibilità di montare gomme MTB anteriori danno margine per regolarne il carattere. In discesa è viva e reattiva, talvolta nervosa: comportamento coerente con la sua natura da gravel veloce.
La nuova Focus Atlas è un piccolo inganno ben riuscito: sembra una bici pensata per l’avventura, ma al primo colpo di pedale rivela un’anima decisamente racing. Resta però completamente attrezzata per il bikepacking, con una versatilità che poche concorrenti possono vantare. L’Atlas 8 è ideale per chi vuole una gravel veloce senza rinunciare alla possibilità di viaggiare; l’Atlas 6 offre un’interpretazione più rilassata, sostenibile e accessibile. Due anime, un solo telaio: Focus ha creato una gravel che può essere ciò che vuoi tu.




