Per anni abbiamo sentito parlare dei benefici della lana Merino: tiene caldo anche da bagnata, non puzza nemmeno dopo ore di sforzo, e ti fa sentire a tuo agio anche quando il meteo cambia. Ma ora, finalmente, a confermare tutto questo non sono solo i racconti degli appassionati di montagna o dei gravel rider più esperti: c’è uno studio scientifico che lo dimostra nero su bianco.
Una ricerca durata quattro anni, condotta dalla North Carolina State University in collaborazione con Woolmark, ha messo a confronto la lana Merino al 100% con i più avanzati tessuti tecnici sintetici.
E il risultato è chiaro: la lana naturale non solo tiene il passo, ma vince per termoregolazione, comfort e gestione dell’umidità. In particolare, è ideale per sport “stop‑and‑go” come il ciclismo, dove si alternano sforzi intensi e momenti di pausa.
Calore quando serve, freschezza quando conta
Il vero punto di forza della lana Merino è la sua capacità di adattarsi in tempo reale al corpo. Quando pedali, regola la dispersione del calore; quando ti fermi – magari in cima a una salita per aspettare gli amici o fare una foto – continua a lavorare per mantenere costante la temperatura corporea, evitando la sensazione di “freddo improvviso” tipica dei tessuti sintetici.
A differenza del poliestere o del nylon, la lana Merino assorbe il vapore acqueo (non il sudore liquido) senza dare la sensazione di bagnato. Questo vuol dire che anche dopo ore di fatica, ti sentirai asciutto e protetto.
Un vantaggio non da poco nelle uscite lunghe o durante un evento gravel con meteo incerto, dove un baselayer può fare la differenza tra una giornata epica e una da dimenticare.
L’opinione degli esperti? È una rivoluzione naturale
“Non è più questione di impressioni personali o vecchie leggende da rifugio: ora la superiorità della lana Merino è dimostrata scientificamente”, ha dichiarato John Roberts, direttore di Woolmark. “È un materiale che lavora per l’atleta, seguendo i bisogni del corpo mentre si passa dall’attività al recupero. E per chi pratica sport imprevedibili e dinamici come il ciclismo, questo significa più concentrazione e meno distrazioni.”
Chi produce capi in lana Merino per il ciclismo?
Due nomi su tutti: Rapha e Isadore. Entrambi brand che fanno del design, della qualità e della funzionalità la loro bandiera.
Rapha è stato tra i primi a credere nel potenziale della lana Merino nel ciclismo moderno. Il suo primo prodotto – la ormai leggendaria Classic Jersey – usava una miscela chiamata Sportwool, combinando Merino e poliestere.
Oggi la gamma Rapha include baselayer 100% Merino, come la Short Sleeve Merino Baselayer, perfetta per pedalate fresche primaverili o notturne. Chi l’ha provata parla di una “seconda pelle”, calda ma traspirante, capace di accompagnarti dalle prime luci dell’alba fino al tramonto.
Isadore, fondata dagli ex pro Peter e Martin Velits, ha scelto la lana Merino come elemento centrale della propria identità. Le loro maglie e baselayer sono eleganti, funzionali e sostenibili, prodotti in Europa con standard elevati. La Signature Merino Air Jersey, ad esempio, è perfetta per le mezze stagioni e ha conquistato i rider più attenti alla performance quanto allo stile.
Test, pareri e uscite reali
Chi ha testato questi capi sul campo lo conferma: la sensazione addosso è impareggiabile. In particolare, molti gravel rider raccontano come i baselayer Merino riescano a mantenere il corpo caldo senza far sudare, anche quando si parte al freddo del mattino e si arriva sotto il sole del pomeriggio.
La resistenza agli odori è un altro punto a favore: anche dopo una lunga uscita di 5‑6 ore, i capi restano freschi e utilizzabili anche il giorno dopo. Un dettaglio da non sottovalutare per chi ama viaggiare in bikepacking o partecipare ad eventi su più giorni.
Certo, c’è chi li trova troppo leggeri per l’inverno più rigido, ma in quei casi basta aggiungere un mid‑layer tecnico per avere un sistema a cipolla super efficiente.
La scelta giusta per chi pedala sul serio
La lana Merino non è una moda passeggera, ma un ritorno intelligente alla natura, potenziato dalla ricerca scientifica. Per chi pratica gravel, dove il meteo cambia, i ritmi sono variabili e il comfort conta tanto quanto la performance, scegliere un baselayer Merino è oggi più che mai una scelta consapevole.
E mentre il mondo del ciclismo continua a spingere su innovazione, aerodinamica e materiali futuristici, la risposta per stare bene in sella arriva… da una pecora.