Paige Onweller, Keegan Swenson, Lauren De Crescenzo, Alexis Skarda...
Questi nomi potrebbero suonare familiari a chi segue da vicino il mondo del gravel cycling, ma sorprendentemente, nessuno di loro parteciperà al Campionato del Mondo UCI Gravel 2024 in Belgio.
Anche se i Campionati Nazionali di Gravel degli Stati Uniti hanno offerto posti automatici e wildcard per i migliori rider, molti di loro hanno preferito concentrarsi sulle ultime gare del Life Time Grand Prix, una scelta che sta sollevando più di qualche perplessità.
Le defezioni di Swenson e De Crescenzo: quando il business supera il prestigio
Keegan Swenson, considerato il dominatore assoluto della scena gravel negli Stati Uniti e finalista nella top five al Mondiale dello scorso anno, ha deciso di declinare l’invito.
La sua priorità? Le ultime due gare della serie Life Time Grand Prix, che offrono un montepremi totale di 300.000 dollari.
Un trend che si riflette anche in Lauren De Crescenzo, una delle stelle femminili del gravel USA, che ha deciso di restare in patria per competere in Colorado piuttosto che volare in Europa per una gara che, a conti fatti, non offre premi in denaro e richiede un considerevole investimento personale.
Un campionato del mondo senza i migliori?
L'assenza di questi top rider non è solo una questione di impegni sportivi. Il problema principale sembra essere la mancanza di supporto finanziario da parte di USA Cycling. Per partecipare ai Campionati del Mondo, i rider statunitensi devono pagare di tasca propria viaggio, alloggio e persino i kit della squadra nazionale. Un dettaglio che pesa particolarmente, soprattutto in un anno olimpico, come ha confermato Jim Miller, capo della performance sportiva di USA Cycling: "Non siamo finanziati dal governo e, in un anno olimpico, dobbiamo trovare modi per coprire i costi senza le entrate corrispondenti. Non possiamo spendere soldi che non abbiamo".
Anche se la maglia iridata rimane il sogno di ogni ciclista, la realtà è che, senza un supporto economico adeguato, molti rider preferiscono concentrarsi su eventi più remunerativi, come il Life Time Grand Prix. Infatti, il campionato mondiale offre un grande prestigio ma nessuna ricompensa economica diretta. Non è un caso che Swenson e De Crescenzo, insieme ad altri nomi di spicco come Paige Onweller e Alexis Skarda, abbiano scelto di rimanere negli Stati Uniti per affrontare gare che offrono non solo premi in denaro ma anche visibilità e ritorni commerciali più immediati.
Le scelte di USA Cycling e il dilemma dei rider
USA Cycling ha annunciato le wildcard per i Campionati del Mondo Gravel 2024, con nomi come Brennan Wertz e Lauren Stephens a guidare le rispettive squadre maschili e femminili. Tuttavia, le defezioni sono state numerose. Paige Onweller, ad esempio, medaglia di bronzo ai Nazionali Gravel, ha preferito puntare sulle ultime due gare del Grand Prix, mentre Alexis Skarda ha declinato la sua wildcard.
Il problema sembra essere anche il percorso del Mondiale, che si svolgerà in Belgio il 5 e 6 ottobre. Molti rider statunitensi ritengono che il tracciato, per metà su strade non gravel, non sia adatto al loro stile di guida. Keegan Swenson ha sottolineato che "il percorso non favorisce i corridori statunitensi di gravel", preferendo così evitare la lunga trasferta per una gara che, a suo avviso, offre pochi vantaggi competitivi rispetto a quelle domestiche.
Una tendenza globale: il caso di Brendan Johnston
Non sono solo gli statunitensi ad evitare i Mondiali. Anche AusCycling, la federazione australiana, ha recentemente annunciato che Brendan Johnston, campione nazionale gravel australiano, non prenderà parte alla competizione mondiale. Il motivo? Gli stessi di Swenson e De Crescenzo: costi elevati, mancanza di supporto e l'incompatibilità del percorso con il gravel "puro".
Un mondiale in ombra?
Il Campionato del Mondo UCI Gravel 2024 rischia di passare in secondo piano rispetto ad eventi come il Life Time Grand Prix, che non solo offre montepremi più allettanti, ma garantisce anche maggiore visibilità e una competizione più "autentica" per i rider gravel.
Sebbene molti atleti abbiano guadagnato il diritto di partecipare tramite la Gravel World Series, tra cui nomi come Chad Haga e Amity Rockwell, la mancanza di sostegno finanziario sta scoraggiando molti di loro.
E così, il Mondiale rischia di essere un evento privo di quei nomi che realmente contano nella scena gravel globale, alimentando il dibattito su cosa sia davvero importante per i rider di oggi: il prestigio di una maglia iridata o il sostegno economico e la visibilità offerti da competizioni come il Life Time Grand Prix?
La risposta sembra già scritta nelle assenze.