Il Great Karoo ha i suoi primi sovrani. Matt Beers e Axelle Dubau-Prévot sono i vincitori assoluti della prima edizione del Nedbank Gravel Burn, la gara a tappe che ha trasformato i paesaggi selvaggi del Sudafrica in un palcoscenico epico per il gravel mondiale.
Sette giorni di corsa, oltre 700 chilometri e un mix di deserto, montagne e strade bianche che resteranno impressi nella memoria dei partecipanti e degli appassionati.
Matt Beers, dominio totale nel deserto
Il sudafricano Matt Beers (Specialized Off-Road Toyota) si è imposto con autorità, controllando la corsa dal primo all’ultimo giorno. Dopo aver vestito la maglia di leader fin dall’apertura, Beers ha gestito con esperienza ogni situazione, confermandosi uno dei più forti interpreti del gravel e del mountain bike di lunga distanza.
L’unico momento di tensione è arrivato nella quinta tappa, la “regina”, quando una foratura nelle prime fasi ha messo a rischio la sua leadership. Ma Beers, freddo e lucido, ha limitato i danni, chiudendo la giornata dietro a un imprendibile Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), vincitore di tappa con un’azione da fuoriclasse sul passo di Swaershoek.
Da lì in poi, il sudafricano ha solo dovuto difendere il vantaggio, con la sesta tappa neutralizzata per vento e temperature estreme che hanno reso il Karoo ancora più inospitale. Nell’ultima giornata, 112 km tra Gwanishi e Shamwari Private Game Reserve, Beers ha controllato con maestria, lasciando spazio al suo giovane compagno Travis Stedman, autore di una splendida vittoria di tappa e del trionfo di squadra per Specialized Off-Road Toyota.
Con oltre cinque minuti di vantaggio sullo svizzero Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling) e quasi nove su Hugo Drechou (Numéro31.cc / Pinarello), Beers entra così nella storia come primo campione assoluto del Nedbank Gravel Burn.
Un successo che consacra il Sudafrica come nuova patria del gravel internazionale.
Axelle Dubau-Prévot, una rimonta da leggenda
Se la gara maschile è stata una dimostrazione di forza, quella femminile è diventata un dramma sportivo di rara intensità. L’ultima tappa ha stravolto ogni pronostico, regalando alla francese Axelle Dubau-Prévot (Numéro 31 par Café du Cycliste / Pinarello) una rimonta memorabile e il titolo finale.
Partita dalla quarta posizione in classifica, Dubau-Prévot ha attaccato fin dai primi chilometri, mantenendo un ritmo insostenibile per le avversarie e tagliando il traguardo con un vantaggio di oltre quattro minuti su Lauren Stephens e Hayley Preen.
La giornata nera è invece toccata ad Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance Soudal), fino ad allora dominatrice assoluta della corsa. La sudafricana ha perso quasi venti minuti a causa di un problema meccanico, probabilmente un guasto o una foratura, e con essi il sogno di vincere in casa.
Da prima a quinta in classifica generale: un colpo durissimo, ma anche la prova di quanto il gravel sappia essere imprevedibile e crudele.
Dubau-Prévot ha chiuso con un tempo totale di 23:40:55, davanti all’americana Melisa Rollins (Liv Racing Collective) e alla sudafricana Hayley Preen, in una classifica che testimonia la qualità e la profondità del campo femminile.
Un nuovo capitolo per il gravel mondiale
Il Nedbank Gravel Burn 2025 ha superato ogni aspettativa. Organizzazione impeccabile, paesaggi mozzafiato, percorsi tecnici e selvaggi: una combinazione che ha reso questa prima edizione un successo assoluto.
Dal primo giorno a Graaff Reinet fino all’arrivo nella riserva di Shamwari, il Great Karoo ha offerto il meglio (e il peggio) di sé: polvere, vento, salite interminabili e orizzonti infiniti.
Per il gravel, è una nuova frontiera. Una gara che si candida già a entrare stabilmente tra le grandi del calendario internazionale, accanto a icone come Unbound, Migration o The Rift.
Il Great Karoo non dimenticherà facilmente i nomi di Matt Beers e Axelle Dubau-Prévot. E noi nemmeno.





