L’americana Lauren Stephens (Aegis Cycling Foundation) ha colto una vittoria di classe nella terza tappa del Nedbank Gravel Burn, 90 km da Graaff-Reinet a Blaauwater Farm, sotto l’iconico Compassberg. Con un attacco perfettamente cronometrato negli ultimi 300 metri, Stephens ha preceduto Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance–Soul) e la canadese Haley Smith (Trek Driftless / MAAP / COROS / The Feed) dopo una giornata di gara tattica e serrata.
La francese Axelle Dubau-Prévot (Numéro 31 par Café du Cycliste / Pinarello) ha chiuso quarta, mantenendo la leadership generale con appena 12 secondi di vantaggio su Moolman-Pasio.
Una giornata tattica nel cuore del Karoo
Sotto cieli limpidi e temperature fresche, la partenza da Union High School è stata animata dalla musica della marimba band locale, prima del tradizionale soffio del corno di kudu che ha dato il via alla tappa. Nei primi chilometri il gruppo delle donne elite è rimasto compatto, ma la selezione è iniziata sulla salita principale di giornata, Conical Peak.
Dalla vetta, le posizioni si sono rimesse in gioco più volte, con sei atlete ancora in lotta per la vittoria fino agli ultimi metri.
Occasioni perse, opportunità colte
La sudafricana Hayley Preen (ChemChamp Honeycomb 226ers), ancora una volta protagonista, ha visto sfumare la possibilità di un podio per un problema meccanico: un filo metallico si è avvolto nel suo mozzo anteriore, facendole perdere oltre tre minuti.
Stephens, invece, ha saputo aspettare il momento giusto: “Sapevo che la tappa non presentava punti decisivi, quindi il piano era rimanere con il gruppo e risparmiare energie. Non mi ero sentita al meglio nei primi giorni, ma oggi tutto è andato per il verso giusto”, ha raccontato al traguardo.
Le voci dal podio
Moolman-Pasio, seconda, ha definito la tappa “frustrante e poco ritmata”, ma ha sottolineato la bellezza del percorso: “Ho cercato di restare regolare sul terreno sconnesso. In ogni caso, è stata un’altra splendida giornata nel Karoo.”
Smith ha confermato la natura tattica della corsa: “Sapevamo che Lauren avrebbe attaccato alla fine. Ho provato a seguirla, ma aveva semplicemente più energie.”
Con le tappe 5 e 6 destinate a essere decisive per la classifica generale, Moolman-Pasio si dice pronta alla battaglia: “Sono una ciclista da gare a tappe, so che le prossime due giornate saranno le più dure. Domani cercherò di risparmiare il più possibile.”
Lo svizzero Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling) ha finalmente concretizzato ciò che aveva promesso fin dal giorno della registrazione: vincere una tappa del Nedbank Gravel Burn. Sulla linea d’arrivo di Blaauwater Farm, al termine dei 90 km da Graaff-Reinet, ha piazzato un contrattacco perfetto, lasciandosi alle spalle il francese Hugo Drechou (Numéro31.cc / Pinarello) e il sudafricano Travis Stedman (Toyota Specialized).
Il leader della classifica generale Matt Beers (Specialized Off-Road Toyota) ha chiuso quarto, mantenendo un vantaggio di circa un minuto su Pellaud dopo tre tappe. Lukas Baum (Orbea x Leatt Speed Company) occupa la terza posizione provvisoria.
Una gara “drag race” nel cuore del Karoo
Dopo la partenza neutra da Graaff-Reinet, accompagnata dalle note della marimba band della scuola locale, la tappa è entrata subito nel vivo. L’austriaco Lukas Pöstlberger (Rose Racing Circle) ha aperto le danze con un attacco immediato, seguito da Tristan Nortje, che però è stato frenato da un problema meccanico. Pöstlberger è rimasto da solo al comando per diversi chilometri, ma il vento contrario ha reso impossibile la fuga.
Nel tratto in salita verso la prima asperità, il gruppo si è ricompattato. Marco Joubert (Imbuko ChemChamp Specialized) e Chad Haga (FELT Racing) hanno provato a rilanciare con qualche scatto, ma la selezione decisiva è arrivata dopo l’80º km, quando in testa sono rimasti solo otto uomini.
“Per metà tappa è stata una vera drag race, tutti si controllavano aspettando la salita,” ha spiegato Pellaud. “Sapevo che sarebbe stato il punto chiave. Ho provato ad attaccare con Beers, ma penso che stesse pagando la fatica dei primi due giorni.”
Attacco controllato, vittoria perfetta
Negli ultimi chilometri, la tensione è salita. Drechou ha lanciato il primo attacco sulla rampa finale, ma ha anticipato troppo. Pellaud ha colto il momento giusto per rispondere, raggiungerlo e superarlo, tagliando il traguardo da vincitore.
“Di solito sono troppo impulsivo, ma oggi ho cercato di restare calmo e risparmiare energie per il finale,” ha raccontato lo svizzero. “Ieri il finale era troppo tecnico per me, ma sapevo che questa tappa si adattava meglio alle mie caratteristiche.”
Il sudafricano Travis Stedman, terzo, ha confermato la durezza della giornata: “L’azione si è accesa sulla prima salita, poi il gruppo si è diviso e ricompattato più volte. Simon ha attaccato — pensavo fosse troppo presto — ma ha cronometrato tutto alla perfezione. Il percorso era davvero duro, tra sabbia e tratti corrugati.”





