Graval 2026
Uno sguardo agli eventi spagnoli di ultracycling del 2026
Nata come un’avventura gravel quasi artigianale, Graval è oggi una delle realtà più riconoscibili dell’ultracycling iberico. Un progetto spagnolo che ha saputo evolversi mantenendo intatta la sua essenza: solitudine, fatica, strade secondarie, e quel senso di attraversamento che trasforma un percorso in una storia. Nel 2026 Graval entra in una fase di maturità piena, con una direzione chiara e tre eventi distinti, ognuno con una personalità forte e un filo conduttore comune.
Il nuovo anno conferma il carattere della piattaforma Graval e allo stesso tempo ne amplia lo sguardo con l’arrivo dell’Iberian Road, una trans-peninsulare che nasce per diventare il tassello mancante del progetto. Tutto senza tradire quello che ha reso famoso questo format: percorsi essenziali, autonomia totale, paesaggi che si fanno compagni di viaggio e ostacoli da superare.
La stagione si apre il 1° maggio con Graval Road, l’appuntamento su asfalto che incarna forse meglio l’anima originaria del progetto. Si parte da Valencia con 600 chilometri e oltre 11.000 metri di dislivello, attraversando Valencia, Teruel e Castellón. Strade secondarie, silenzi lunghi, paesini remoti, salite che scavano dentro. La scalata al Picón del Buitre, quasi a quota duemila metri, segna uno snodo emotivo e geografico del viaggio. Da lì in avanti si entra in un alternarsi di boschi antichi, catene montuose e vallate strette dove ogni scelta – fermarsi, continuare, gestire la fatica – è parte del racconto personale di chi pedala. Lo scorso anno eravamo sulla start line: gli organizzatori modificano sempre alcuni tratti di percorso, ma l’impronta rimane inconfondibile, e la nostra esperienza resta una buona bussola per chi sta pensando di provarci.
Il 7 ottobre debutterà invece Iberian Road, il progetto più ambizioso mai firmato da Graval. Un diagonale di circa 1.000 chilometri tra Santiago de Compostela e Valencia che lega l’Atlantico al Mediterraneo. Più di 13.000 metri di dislivello e una geografia che cambia continuamente: dalle foreste umide della Galizia alle mesetas interne, fino alle pianure luminose che anticipano il mare. È una sfida che richiede solitudine vera, gestione totale delle proprie risorse, capacità di attraversare climi e ritmi diversi. In molti sensi rappresenta la forma più pura dell’idea Graval, e la sua prima edizione ha tutte le potenzialità per diventare una classica dell’ultradistanza su strada in Spagna.
Il 30 ottobre sarà invece la volta del Graval Bikepacking Adventure, il capitolo più identitario e “sporco” del progetto. Circa 400 chilometri e 7.000 metri di dislivello in un loop off-road con partenza e arrivo a Valencia, tra settori gravel, sentieri forestali, salite in terra battuta, discese rocciose e tratti di hike-a-bike. Nel 2026 la traccia punterà verso l’interno per poi agganciare il nord e rientrare verso la Città delle Arti e delle Scienze. I checkpoint in piccoli centri come Yátova, Requena, Ademuz e Higueruelas sono gli unici punti fissi in un viaggio che resta totalmente personale. Dalla vetta del Javalambre, punto più alto dell’itinerario, la lunga discesa che riporta al Mediterraneo regala quella sensazione di ritorno da un altro mondo. Che si scelga di farlo in un’unica tirata o dividendo lo sforzo in due giornate, l’avventura è garantita. Le luci del tramonto tra Requena e Chelva, vissute in quota l’anno scorso, sono ancora incise nella memoria, e sappiamo già che la nuova traccia sarà diversa ma all’altezza delle aspettative.
Le iscrizioni sono aperte per Graval Road, mentre Iberian Road e Graval Bikepacking Adventure apriranno le registrazioni il 19 gennaio. Per noi il calendario 2026 non è soltanto una serie di eventi, ma un modo per tornare a rileggere le sensazioni vissute nel 2025 e capire come affrontare ciò che ci attende. Graval cresce, si espande e resta fedele a sé stessa. Ed è questo, forse, il suo segreto.
Con tre eventi che raccontano tre modi diversi di attraversare la Spagna, il 2026 sembra l’anno in cui Graval afferma definitivamente la propria identità. Percorsi nuovi, territori immensi e quella filosofia che, tra asfalto e sterrato, continua a parlare a chi cerca qualcosa di più di una semplice traccia GPS. Chi vuole esserci, ora lo sa: è il momento di scegliere la propria linea sulla mappa.
Per maggiori info: https://graval.cc





