Dopo due anni di argento e tanta frustrazione, Florian Vermeersch è finalmente campione del mondo gravel. Il belga ha dominato l’edizione 2025 dei UCI Gravel World Championships, disputata tra Beek e Maastricht, in Olanda, con una fuga monumentale e una vittoria tutta cuore e determinazione.
Dietro di lui, l’olandese Frits Biesterbos ha conquistato una sorprendente medaglia d’argento, mentre lo sloveno Matej Mohorič, ha chiuso in terza posizione dopo una corsa all’attacco fino all’ultimo chilometro.
Il gravel mondiale parla ancora fiammingo. Dopo l’era di Mathieu van der Poel, il Belgio si conferma nazione di riferimento in questa giovane ma sempre più spettacolare disciplina. Florian Vermeersch, 26 anni, ha realizzato un’impresa di rara forza e lucidità tattica, dominando i 181 km della prova élite maschile con una lunga cavalcata solitaria negli ultimi 18 chilometri.
L’atleta della UAE Emirates, già vicecampione del mondo nelle edizioni 2023 e 2024, ha finalmente trasformato la costanza in gloria, conquistando la sua prima maglia iridata e il secondo successo da professionista. “È qualcosa di incredibile, non riesco ancora a crederci,” ha dichiarato al traguardo di Maastricht, con la Colnago sollevata sopra la testa. “Dopo due anni difficili, tra infortuni e delusioni, vincere così è una sensazione indescrivibile.”
La sua gara è stata un perfetto equilibrio tra coraggio e resistenza. Dopo una partenza concitata, Vermeersch ha dovuto anche fronteggiare una foratura nei primi 10 km, ma è rientrato rapidamente nel gruppo e, poco dopo, ha scelto di cambiare il destino della corsa con un attacco poderoso.
A circa 125 km dall’arrivo, si è formato un drappello di fuggitivi con il belga Floris Van Tricht, l’olandese Frits Biesterbos e il tedesco Nils Politt. I quattro hanno guadagnato rapidamente oltre un minuto sul gruppo, in cui i vari Pidcock, Mohorič e Hermans cercavano di organizzare l’inseguimento. Il ritmo altissimo e il terreno tecnico hanno però fatto la selezione naturale: Politt ha ceduto, poi Van Tricht si è staccato a 30 km dalla fine, lasciando il testa a testa tra Vermeersch e Biesterbos.
Quando mancavano 18 km al traguardo, su un tratto di sterrato nel bosco di Vroenhof, il belga ha piazzato l’allungo decisivo. Biesterbos ha provato a rispondere, ma la differenza di potenza è stata evidente. Da quel momento, la corsa è diventata un assolo perfetto, con Vermeersch che ha aumentato il vantaggio fino a superare il minuto di margine, mentre alle sue spalle Mohorič si liberava degli inseguitori per conquistare la terza posizione.
Un percorso tecnico e spettacolare tra Beek e Maastricht
Il tracciato, disegnato nel cuore del Limburgo meridionale, ha confermato la sua reputazione di percorso tanto affascinante quanto impegnativo. 181 chilometri, 1.650 metri di dislivello e oltre l’80% su sterrato compatto, alternando tratti veloci a settori tecnici, curve strette e brevi ma esplosivi muri.
I corridori hanno affrontato tre giri e mezzo di un circuito di circa 35 km, toccando località suggestive come Wijnandsrade, Beekdaelen, Voerendaal e Meerssen, prima del tratto conclusivo lungo la Groene Loper, il celebre “tappeto verde” che conduceva al centro di Maastricht.
Nonostante l’assenza di lunghe salite, la continua alternanza di rilanci e saliscendi ha reso la gara estenuante e spettacolare. A fare la differenza sono stati il fondo tecnico e la gestione dello sforzo: in questo contesto, l’esperienza di Vermeersch, cresciuto tra il ciclocross e le classiche del Nord, si è rivelata decisiva.
Un successo di squadra e di orgoglio nazionale
Il Belgio, squadra più numerosa e organizzata al via, ha confermato la propria superiorità anche sul piano collettivo. Con Quinten Hermans, Tim Wellens, Floris Van Tricht e Gianni Vermeersch sempre presenti nei gruppi di testa, la selezione fiamminga ha controllato la corsa fin dalle prime fasi, impedendo agli altri team di coordinare un inseguimento efficace.
“È la vittoria non solo mia, ma di tutto il gruppo,” ha sottolineato Vermeersch. “Abbiamo corso come una vera squadra, e quando ho sentito che avevo le gambe giuste, i compagni hanno fatto un lavoro incredibile dietro per bloccare gli attacchi.”
Per il Belgio, questa vittoria significa molto più di una semplice maglia iridata: è la conferma di una scuola che unisce tradizione, tecnica e visione moderna del ciclismo off-road.
Con questo trionfo, Florian Vermeersch entra ufficialmente nell’élite del gravel mondiale. Dopo due secondi posti consecutivi, il belga si è liberato del peso della sfortuna e ha scritto una delle pagine più belle nella breve storia dei Mondiali UCI Gravel.
A Maastricht, non ha solo conquistato un titolo, ma ha anche completato un percorso personale di rinascita sportiva e mentale.
Sul podio, tra applausi e commozione, la sua Colnago sollevata al cielo è diventata il simbolo di un successo che va oltre la corsa: è la storia di un atleta che ha saputo aspettare, soffrire e infine vincere.