Eddy Merckx e la sua nuova gravel in titanio
Eddy Merckx presenta una gravel in titanio ai Mondiali UCI 2025: un prototipo che unisce tradizione, innovazione e prestazioni senza tempo.
Il leggendario marchio belga Eddy Merckx guarda avanti, ma con un occhio al passato. In occasione dei Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, che si correranno nei Paesi Bassi, il corridore del Team Flanders-Baloise Dylan Vandenstorme pedalerà su un’inedita bici gravel in titanio, un prototipo che segna l’ingresso ufficiale del marchio nel mondo di questo metallo nobile e sempre più apprezzato dagli appassionati del fuoristrada.
La nuova Eddy Merckx Corsa Ti rappresenta un cambio di passo importante per il brand, che negli ultimi anni aveva già stupito con scelte controcorrente – come quando Oliver Naesen, nel 2019, affrontò il Tour de France su un telaio in acciaio.
Ora il focus si sposta sul titanio, materiale che promette una combinazione quasi perfetta tra resistenza, leggerezza e comfort, qualità che lo rendono particolarmente adatto all’universo gravel, dove l’affidabilità conta tanto quanto la performance.
Il ritorno del titanio
Utilizzato con successo nel ciclismo professionistico a cavallo tra anni Novanta e Duemila – basti pensare alle vittorie di Robbie McEwen o Magnus Bäckstedt su bici in titanio – questo metallo è rimasto per anni un culto per pochi appassionati. Oggi, grazie ai progressi nella lavorazione, sta vivendo una seconda giovinezza. Eddy Merckx ha scelto di affidarsi all’esperienza di Columbus, che fornisce i nuovi tubi Hyperion in lega 3Al-2.5V, caratterizzati da un’elevata resistenza alla trazione (+22% rispetto al titanio standard) e una riduzione del peso fino al 20% rispetto ai migliori acciai.
Il risultato è un telaio più leggero, più elastico e più durevole, con una densità inferiore del 40% rispetto all’acciaio tradizionale. La bici di Vandenstorme offre un passaggio ruota fino a 47 mm, cablaggio interno e forcellini compatibili con il deragliatore universale SRAM UDH, soluzioni moderne che si integrano perfettamente con un’estetica sobria e classica, come nella miglior tradizione Merckx.
I vantaggi (e qualche limite) del titanio
Scegliere il titanio per una gravel non è solo una questione di fascino. Le sue caratteristiche intrinseche lo rendono ideale per chi cerca una bici capace di durare nel tempo, immune alla corrosione e con una risposta elastica che filtra le vibrazioni senza compromettere la rigidità. È un materiale che “vive” sulla strada, adattandosi al terreno e regalando una sensazione di guida naturale e precisa, molto diversa dalla secchezza del carbonio.
D’altra parte, il titanio non è per tutti: richiede processi di saldatura complessi, e questo si riflette sui costi di produzione (e quindi sul prezzo finale). Inoltre, pur essendo leggero, resta leggermente più pesante del carbonio, e difficilmente raggiunge la stessa reattività nelle accelerazioni. È una scelta per chi privilegia comfort, estetica e longevità più che la pura ricerca della prestazione.
L’anticipazione di una nuova era
Il prototipo gravel visto ai Mondiali è solo un’anteprima: Eddy Merckx ha confermato che la gamma in titanio arriverà ufficialmente nel 2026, affiancando le versioni in acciaio e alluminio della linea Corsa. Un passo che unisce tradizione e innovazione, e che potrebbe riportare il marchio belga al centro della scena per tutti gli amanti del ciclismo “vero”, fatto di materiali nobili e linee senza tempo.
In un mondo dominato da carbonio e aerodinamica, vedere un Merckx in titanio lanciarsi nella polvere del gravel mondiale ha qualcosa di poetico. È il segno che, a volte, il futuro del ciclismo passa ancora da un metallo che non arrugginisce mai.