Il Sudafrica festeggia ancora grazie ad Alan Hatherly, ma a regalare emozioni a Crans-Montana è stato soprattutto Simone Avondetto. In una gara intensa e spettacolare, il piemontese ha firmato una rimonta da annali che lo ha portato a conquistare un argento che sa di impresa. Sul podio anche il francese Victor Koretzky, mentre per la Svizzera è stata una giornata dal sapore agrodolce, resa storica dall’ultimo Mondiale della leggenda Nino Schurter.
Hatherly bissa il titolo iridato
Nonostante una stagione meno brillante rispetto al 2024 – complici le scelte di correre spesso su strada – Alan Hatherly ha saputo tirare fuori il meglio proprio nel giorno più importante, confermandosi campione del mondo e bissando il successo ottenuto lo scorso anno a Pal Arinsal. Una gara di sostanza, condotta con lucidità e chiusa con la consapevolezza di essere ancora l’uomo da battere.
L’impresa di Avondetto
Se il titolo è andato a Hatherly, l’applauso più grande se lo è preso Simone Avondetto. Il piemontese ha gestito la sua corsa con maturità, partendo con cautela e costruendo una rimonta incredibile. Nei giorni scorsi lo avevamo sentito convinto di poter puntare alla top five: la gamba e la testa, però, lo hanno portato ancora più in alto, fino a un secondo posto che vale come una vittoria e che entra di diritto nella storia della MTB italiana.
Koretzky ancora sul podio
Il francese Victor Koretzky, già vincitore della prova di Short Track, ha confermato il suo straordinario stato di forma centrando il terzo gradino del podio. Un Mondiale che lo consacra come uno dei corridori più completi e versatili del panorama internazionale.
Svizzeri protagonisti a metà
La Svizzera, che correva sulle strade di casa, ha vissuto una giornata in chiaroscuro: da un lato il 4° posto sorprendente di Luca Schiatti e il 5° di Mathias Flückiger, dall’altro il mancato piazzamento sul podio, che sembrava alla portata. Da segnalare anche la top ten di Filippo Colombo e soprattutto l’ottimo debutto mondiale del giovane Fabio Puntner, decimo al traguardo.
Azzurri solidi in top ten
Ottima prova complessiva per la nazionale italiana, che oltre allo straordinario argento di Avondetto ha piazzato Luca Braidot al 7° posto e Filippo Fontana all’8°, davanti al danese Simon Andreassen. Più indietro, al 17° posto, Nicolas Samparisi Zanotti.
L’addio di Nino Schurter
A rendere ancora più speciale questo Mondiale è stata la presenza di Nino Schurter, che ha corso l’ultima gara iridata della sua carriera. Il fuoriclasse elvetico, autentica leggenda della MTB con dieci titoli mondiali in bacheca, ha salutato il pubblico di casa in un’atmosfera carica di emozione. Non un podio questa volta, ma un addio degno del campione che ha riscritto la storia della disciplina.
Crans-Montana ha regalato una pagina memorabile di mountain bike: Hatherly che si conferma re, Avondetto che compie l’impresa della vita, Koretzky che resta sempre protagonista e Schurter che chiude un’epopea unica. Un Mondiale che non dimenticheremo facilmente e che lascia il segno per le emozioni, i colori e le storie che ha saputo intrecciare.